Avete rotto il cazzo
La Ritrografia no 3, intitolata “Avete rotto il cazzo” è una vera opera di “rottura”.
Non intende dare risposte, al contrario propone 15 domande e momenti di riflessione.
E’ la prima opera d’arte rivolta anche ad un pubblico di ro-bot.
Può sembrare una provocazione, ma contiene rarissimi oggetti originali della prima Biennale del 1895 e ben si ricollega alle relazioni proposte dal tema della Biennale 2022, seguendo l’esempio di Leonora Carrington, passando anche per l’anno 1910 con Marinetti, 1978 con B78 e 2011 con Lo stato dell’Arte di Vittorio Sgarbi.
Gli obiettivi di questo sito e della mia Ritrografia no 3 sono:
Non venga detto che la Ritrografia no 3 intitolata “Avete rotto il cazzo” offende la morale pubblica, anzi la si potrebbe definire “sobria” se rapportata a quanto viene esposto in Biennale 2022. Mai nella storia della manifestazione è stato proposto un numero così alto di opere d’arte contenenti sesso, vagine, corpi squarciati, oscenità, culle di streghe, ambiguità, frammentazione del corpo, promiscuità, morti viventi, corpi disubbidienti, sedute spiritiche, allucinazioni mistiche, visioni oniriche, sangue e pezzi di ossa.
Tutto ciò “per contrastare l’idea dell’uomo unitario rinascimentale. In opposizione celebrano un DOMINIO del meraviglioso e del fantastico, superando tutti quei dualismi tra mente e corpo, umano e non umano, femminile e maschile, che pervadevano proprio il pensiero rinascimentale, in favore di un ibridismo e una realtà, relazionalità e individualità fluttuanti”.
L’intento, DICHIARATO PUBBLICAMENTE SUL SITO BIENNALE.ORG e, purtroppo, REALIZZATO, è di “RIDIMENSIONARE il MASCHIO, BIANCO, UOMO DELLA RAGIONE”.
Io, Franco Ariano, in arte Maestro Illu Minato, supportato da centinaia di attestazioni di sostegno di donne e di uomini di diverse età, dichiaro attraverso la mia Ritrografia no 3 “Avete rotto il cazzo” il mio totale, profondo e motivato disaccordo con il contenuto della “Dichiarazione ufficiale del 2022 di Cecilia Alemani” presente sul sito BIENNALE.ORG, pubblicata in italiano e “stranamente” mal tradotta in lingua inglese, proprio nel punto più delicato. Il termine incriminato riguarda le linee guida ed i criteri di scelta “deliberati” per la “inclusione” o meglio la “esclusione”, a priori, degli artisti invitati alla Biennale 2022.
Io domando all’Europa:
Domanda numero 1: L’Arte come contribuisce a combattere discriminazione e guerre?
Risposta di Franco Ariano, Maestro Illu Minato: “solo con Amore e Meritocrazia”.
Domanda numero 2: Riportandoci a metodi del 1895, sono le dichiarazioni sotto riportate, alla luce degli effetti desiderati ed ottenuti (RIDIMENSIONAMENTO DEL MASCHIO BIANCO, UOMO DELLA RAGIONE), COMPLIANCE con la DIRETTIVA 2000/43/CE, il GOAL no 5 dell’Agenda 2030 e la DIRETTIVA 2004/113/CE ?
ITALIANO
Dichiarazione di Cecilia Alemani Curatrice 59. Esposizione Internazionale d’Arte:
“Molte artiste e artisti contemporanei stanno immaginando una condizione postumana, mettendo in discussione la visione moderna e occidentale dell’essere umano – in particolare la presunta idea universale di un soggetto BIANCO e MASCHIO, “UOMO DELLA RAGIONE” – come il centro dell’universo e come misura di tutte le cose”.
… “Per la prima volta negli oltre 127 anni di storia dell’istituzione veneziana, la Biennale INCLUDE una maggioranza preponderante di artiste donne e soggetti non binari, SCELTA che riflette un panorama internazionale di grande fermento creativo ed è anche un DELIBERATO RIDIMENSIONAMENTO della centralità del RUOLO MASCHILE nella storia dell’arte e della cultura attuali”.
INGLESE
Statement by Cecilia Alemani Curator of the 59th International Art Exhibition:
“Many contemporary artists are imagining a posthuman condition that challenges the modern Western vision of the human being − and especially the presumed universal ideal of the WHITE, MALE “MAN OF REASON” − as fixed centre of the universe and measure of all things”.
“For the first time in its 127-year history, the Biennale will INCLUDE a MAJORITY OF WOMEN AND GENDER NON-CONFORMING ARTISTS, a CHOICE that reflects an international art scene full of creative ferment and a DELIBERATE RETHINKING (DOWNSIZING) of MAN’S CENTRALITY in the history of art and contemporary culture”.
Domanda numero 3: E’ la dichiarazione SCRITTA di Cecilia Alemani, curatrice di Biennale Venezia 2022, molto diversa dalla sua stessa PRESTAZIONE video-verbale pronunciata al minuto 16:26 del video su Youtube intitolato “Biennale Arte 2022 Presentazione” ?
Domanda numero 4: Nella propria PRESTAZIONE video-verbale, leggendo proprio la sua dichiarazione, pubblicata sul sito, ha Cecilia Alemani, seduta accanto a SOGGETTI BIANCHI, MASCHI, UOMINI DELLA RAGIONE, omesso di citare le sue stesse scomode parole: “MASCHIO”, “BIANCO”, “UOMO DELLA RAGIONE”, “DELIBERATO RIDIMENSIONAMENTO DELLA CENTRALITA’ DEL RUOLO MASCHILE”?
Parole che invece sono ben scritte e che in inglese vengono “stranamente” mal tradotte con il termine Rethinking (ripensamento), ma che al contrario sono da tradurre con il corretto DOWNSIZING (RIDIMENSIONAMENTO), per appartenenza alle SUE chiarissime premesse e per quanto riportato nell’intervista a Cecilia Alemani, pubblicata su “La Freccia”, aprile 2022, pagina 50, colonna 1, riga 4: “ Oltre l’80% dei partecipanti sono donne, ho voluto imprimere un segno forte e invertire una tendenza. Fino a oggi è stato esattamente il contrario: le donne presenti in Biennale sono state una percentuale residua, ma nessuno si è mai posto il problema…
Mi interessava rileggere la storia dell’arte e anche dell’Esposizione guardando a quei momenti in cui la figura femminile è stata oscurata forzatamente.”
Biennale rappresenta l’Italia nel mondo per fama e tradizione, soprattutto ISTITUZIONALMENTE, ricevendo fondi da diversi enti pubblici per la sua realizzazione.
Domanda numero 5: Può una tale ISTITUZIONE permettere il concretizzarsi di tale comportamento, che quando è stato riservato alle donne, la stessa autrice ha correttamente definito “PROBLEMA OSCURATO FORZATAMENTE”?
Domanda numero 6: Se mai si richiedesse un giudizio sull’operato della Alemani, per verificare se il suo comportamento sia stato all’altezza di rappresentare l’Italia nel mondo e sia stato garante di tutti i diritti umani, in relazione ai suoi criteri di “SCELTA” e “DELIBERATO RIDIMENSIONAMENTO DELLA FIGURA MASCHILE”, è possibile proporre come giudice la stessa Alemani, usando esattamente le sue sottostanti parole?
Domanda numero 7: In Biennale 2022 i soggetti Maschi, Bianchi, Binari e Uomini della Ragione “presenti in Biennale sono stati una percentuale residua”? I fatti dicono SI.
Domanda numero 8: In Biennale 2022 infatti stiamo “guardando a quei momenti in cui la figura MASCHILE è stata oscurata forzatamente”? In Biennale 2022 i fatti dicono SI.
Quindi il “problema” esiste e, per risolverlo, la nuova brillante proposta è fare ancora peggio di quanto è stato fatto in passato, con l’aggravante di averlo motivato e reso parte di un processo di selezione, o meglio di epurazione, per la prima volta al mondo in forma scritta.
La penultima ciliegina sulla torta è una finezza che in pochi hanno notato e ci porta dritti alla
Domanda numero 9: E’ vero che, dall’edizione 2022 della Biennale, i termini “Nato per maschi e Nata per femmine ” sono stati ELIMINATI dalle date di nascita degli artisti?
Domanda numero 10: E’ vero che la frase “Artiste e Artisti” è ossessivamente ripetuta ?
A questo punto “Avete rotto il cazzo” diventa non più un titolo provocatorio, ma esattamente lo specchio della realtà, finalmente avete rotto il MASCHIO!!! COMPLIMENTI VIVISSIMI !!!
Mi fa immenso piacere aver trovato anche qualche giornalista che ha fatto notare questi piccoli dettagli alla curatrice Alemani.
Domanda numero 11: Quindi i cari artisti di tutto il mondo possono stare sereni e tranquilli?
Domanda numero 12: Conta o no se le opere d’arte meritano di essere viste o non le vogliono nemmeno vedere, perché il primo grado di epurazione sta nel dividere i SOGGETTI per colore della pelle ed orientamento sessuale?
Domanda numero 13: Anche se arriverà qualche super intellettuale a dirvi che è tutto a posto, tutto ciò vi ricorda qualche fatto del passato, con note delicate di fresco, ibrido futuro?
Per quei pochi che ancora avessero dubbi propongo un ultimo esercizio letteral-mentale al fine di meglio comprendere la portata di questa “SCELTA DELIBERATA”.
Domanda numero 14 e relativo Esercizio letteral-mentale: Come “suonerebbe” questo nuovo piatto, dopo aver sostituito i seguenti ingredienti: “MASCHIO” con “FEMMINA”; “UOMO” con “DONNA”; “MALE” in “FEMALE”; “MAN” in “WOMAN”?
ITALIANO
“Molte artiste e artisti contemporanei stanno immaginando una condizione postumana, mettendo in discussione la visione moderna e occidentale dell’essere umano – in particolare la presunta idea universale di un soggetto BIANCO e FEMMINA, “DONNA DELLA RAGIONE” – come il centro dell’universo e come misura di tutte le cose”.
… “Per la prima volta negli oltre 127 anni di storia dell’istituzione veneziana, la Biennale INCLUDE una maggioranza preponderante di artisti UOMINI, SCELTA che riflette un panorama internazionale di grande fermento creativo ed è anche un DELIBERATO RIDIMENSIONAMENTO della centralità del RUOLO FEMMINILE nella storia dell’arte e della cultura attuali”.
INGLESE
“Many contemporary artists are imagining a posthuman condition that challenges the modern Western vision of the human being − and especially the presumed universal ideal of the WHITE, FEMALE “WOMAN OF REASON” − as fixed centre of the universe and measure of all things”.
… “For the first time in its 127-year history, the Biennale will INCLUDE a MAJORITY OF MEN, a CHOICE that reflects an international art scene full of creative ferment and a DELIBERATE RETHINKING of WOMAN’S CENTRALITY in the history of art and contemporary culture”.
Domanda numero 15: Se questi sono i metodi scelti, Io voglio essere invitato?
No, Grazie!
Dal Gazzettino.it, 25 luglio 2021: La parità di genere? Sì, nella Serenissima del '700
“Fin dall'epoca medievale a Venezia donne e uomini partecipano con pari dignità alle competizioni che la comunità propone nei momenti di festa e di svago… E non va trascurato un aspetto storiografico significativo: non esiste in nessun'altra parte del mondo stiamo parlando del passato dove le donne, al pari degli uomini, sono le protagoniste di un evento sportivo. Il Settecento ci insegna anche che i premi erano uguali: 40 ducati per il primo, 30 per il secondo, 20 per il terzo e 15 per il quarto arrivato. Gondole per uomini e battelli per donne, uguali”. “La cronaca di questi giorni parla di un acceso e talvolta mediocre dibattito in Consiglio comunale per un'equa distribuzione di premi ai/alle regatanti,.. nella vivace e avvincente storia secolare delle regate , è l'intervento del sindaco in persona a dare una svolta significativa alla festa veneziana. «Ci saranno premi uguali per tutti, uomini e donne» - ha dichiarato Luigi Brugnaro. Una data e un sindaco segnano anche l'inizio delle moderne regate: 1895. Sindaco Riccardo Selvatico, il sindaco-poeta. Nel corso della Prima Esposizione Internazionale d'Arte, nel manifesto predisposto per l'occasione, una scritta a caratteri cubitali elenca gli eventi: regate e serenate”.